La filosofa britannica Kathleen Stock, che insegnava alla Sussex University dal 2003, si è dimessa il 28 ottobre 2021, dopo essere stata accusata di transfobia da parte di alcuni gruppi studenteschi queer, trans e non binari, altrimenti detti LGBT+. L’Università, naturalmente privata, non l’ha protetta a sufficienza, nonostante le minacce all’incolumità della sua persona. In barba alla nomina, ricevuta nel 2020, di “Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico”, in riconoscimento dei servizi all’istruzione superiore.

Era stata criticata anche da un gruppo di 600 filosofi accademici, secondo cui la sua “retorica dannosa” aveva contribuito all’emarginazione delle persone transgender.

Ma che cos’è che diceva? Semplicemente che il genere, donna o uomo, è biologicamente fondato e non può essere lasciato alla discrezionalità del momento secondo lo spirito identitario. Cioè la biologia, fino a prova contraria, ha ancora un certo peso. Secondo lei molte donne che si dichiarano “trans” sono ancora “maschi con genitali maschili, molte sono sessualmente attratte dalle femmine e non dovrebbero trovarsi in luoghi, come prigioni, rifugi o spogliatoi, in cui le femmine si spogliano o dormono in modo completamente libero, e ai minorenni non dovrebbero essere somministrati, da parte del servizio sanitario, i bloccanti della pubertà”.

La Stock è stata sposata e, dopo essersi separata, è diventata lesbica. Oggi è riconosciuta come un’eminente femminista di sinistra, fiduciaria della LGB Alliance, che si oppone all’autoidentificazione transgender. In pratica contesta le disposizioni approvate nel 2005 dal Gender Recognition Act che permettono a persone di tutte le età d’identificarsi legalmente come un genere particolare senza il requisito di una diagnosi psicologica o medicalizzata. La sua tesi è che esiste “una nuova ortodossia, in cui il sesso lascia il posto al sentimento, e il sentimento prevale sui fatti”. Si oppone “all’istituzionalizzazione dell’idea che l’identità di genere è tutto ciò che conta, cioè che il modo in cui ti identifichi sessualmente conferisce automaticamente tutti i diritti dovuti a un determinato sesso”.

Di sicuro si sarebbe opposta alla decisione americana di emettere un passaporto con la X per indicare il terzo genere, per le persone che non si riconoscono nella categoria binaria maschio/femmina. Come se gli umani potessero essere ermafroditi o potessero praticare la partenogenesi. Neppure il veggente Tiresia, nella mitologia greca, pur avendo vissuto parte della propria esistenza sia come uomo che come donna, aveva mai sperimentato i due generi sessuali allo stesso tempo.

Purtroppo in tutta questa vicenda la libertà di opinione e di ricerca ne è uscita sconfitta, anche se un gruppo di oltre 200 filosofi accademici del Regno Unito aveva difeso la Stock.

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