Nel 2018 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha abolito la legge sulla protezione dello sport professionistico e amatoriale, aprendo la porta alle scommesse sportive online in 21 Stati. La conseguenza diretta è stata che le entrate delle scommesse sportive sono cresciute del 69% tra il 2019 e il 2020, e di un ulteriore 270% durante il primo trimestre del 2021. Le entrate totali del gioco d’azzardo negli USA sono destinate a superare i 44 miliardi di dollari quest’anno, avvicinandosi, per dimensioni, al mercato di film, libri e musica messi insieme.

Il permesso di giocare d’azzardo va avanti dal 1961, quando furono legalizzate le scommesse sulle corse dei cavalli. Si sono trovati d’accordo destra e sinistra. La sinistra vuole lo Stato fuori dalla vita privata delle persone. La destra lo vuole fuori dalle loro vite finanziarie. Sono finiti anche i divieti riguardanti alcool, pornografia e marijuana. Quello alle armi non c’è mai stato. La liberalizzazione è stata lenta ma costante.

Ormai il principio base su cui vivere è chiaro: “fai quel che ti senti di fare: se ti uccidi o ammazzi qualcuno, la colpa è solo tua”. L’avidità tende a prevalere su ogni altra considerazione. Lo sport è diventato un’attività economica come altre. Le transazioni che una volta erano considerate appannaggio della mafia sono ormai un fatto accettato e comune.

Naturalmente il gioco d’azzardo produce corruzione, ma ci si fa sempre meno caso. È vero, la gente comune non guarda partite truccate, non investe i suoi soldi in mercati azionari truccati. Ma ci s’illude che un margine di onestà o un minimo d’imparzialità sia rimasto, proprio perché si vuol giocare a tutti i costi: la dipendenza degli scommettitori è ciò su cui si regge il modello d’affari del gioco d’azzardo.

Certo, se la corruzione diventa endemica, come p.es. nella boxe, il declino dello sport è inevitabile. Nel frattempo però il gioco d’azzardo avrà destabilizzato la società. È vero che avrà contribuito all’aumento del gettito fiscale statale, ma avrà portato, indirettamente, all’aumento di crimini violenti, suicidi, divorzi e bancarotta. Il costo sociale approssimativo di ogni singolo giocatore problematico è negli USA di circa 10.000 dollari all’anno.

E questo sfacelo si verifica anche coi mercati finanziari, immobiliari, sanitari… Ormai ogni evento, ogni gara con un risultato misurabile, è un’opportunità per scommettere, soprattutto durante i periodi di disgregazione sociale. Il gioco d’azzardo è un modo di evitare la realtà, trasformando i problemi in un divertimento. Come dice un vecchio adagio, l’uomo che ha inventato il poker era intelligente, ma quello che ha inventato le fiches era un genio. Il gioco d’azzardo è divertente perché fa sembrare il denaro un’inezia.

Sintesi di un lungo art. apparso su “Internazionale” il 6 dicembre.

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