L’ex dittatore del Kazakistan, l’81enne Nursultan Nazarbayev (il “padre della nazione”) sarebbe scappato dal suo Paese per trovare rifugio in Svizzera.

Le recenti proteste popolari in questo Paese hanno obbligato l’attuale presidente Tokayev, delfino di Nazarbayev, a destituire quest’ultimo dalla presidenza del Consiglio di sicurezza, un ruolo che Nazarbayev deteneva dal 1991.

In Svizzera Nazarbayev è ben noto. L’ex uomo forte della capitale kazaka Astana – che nel 2019 ha cambiato il nome in Nur-Sultan in suo onore – avrebbe acquistato lo Château de Bellerive appena fuori Ginevra per 106 milioni di franchi, una dimora dei Savoia eretta nel 1666.

La famiglia Nazarbayev possiede beni immobili in tutta Europa per un valore di oltre 700 milioni di franchi. Ad amministrare questo patrimonio da Ginevra ci pensa la figlia Dinara Kulibayeva, 54 anni, moglie del magnate petrolifero Timur Kulibaiev. Questa donna d’affari abita ormai da 15 anni nel cantone di Ginevra e il suo patrimonio è stato valutato da “Forbes” in tre miliardi di franchi. Naturalmente beneficia della tassazione forfettaria come “globalista”, per cui è impossibile identificare la sua reale situazione fiscale e la provenienza del denaro.

In genere questi paperoni acquistano immobili a prezzi esorbitanti, senza alcun legame col reale valore di mercato, e fanno salire i prezzi di qualunque bene immobile, danneggiando parecchio le persone che hanno difficoltà a trovare un posto dove vivere a un prezzo ragionevole.

Infatti è abbastanza facile per i ricchi stabilirsi in Svizzera, qualunque sia il loro background. Chi è milionario e ha un permesso di soggiorno, può acquistare tutti gli immobili che vuole al prezzo che vuole.

Questi mercati immobiliari sono molto sensibili al riciclaggio di denaro, poiché non vi è alcun controllo sull’origine dei fondi. Peraltro gli intermediari finanziari vivono all’estero e la persona che vende non si preoccupa di sapere da dove provenga il denaro. E finché le banche accettano queste ambigue transazioni, non c’è nulla da fare.

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