La von der Leyen è più realista del re. Ha decisamente criticato le posizioni dei governi europei ancora titubanti contro la Russia. Tra i quali Germania e Italia, che, assieme ad altri otto Paesi, avevano dichiarato la loro opposizione a sanzioni contro Mosca che includessero il settore energetico.

Qualcuno dica a questa povera donna che l’inverno non è ancora finito e che in cucina facciamo da mangiare col gas e anche che molte macchine vanno a gas e a GPL. Almeno mezza Europa dipende dal gas russo.

Erdogan ha definito come “inaccettabile” il riconoscimento da parte di Putin delle repubbliche di Lugansk e Donetsk.

Per forza, ha il terrore che 15 milioni di kurdi presenti nel suo Paese possano fare la stessa cosa, e ne avrebbero ben donde. È da un secolo che rivendicano una propria nazione. Non si sa neanche quanti siano: dicono tra i 30 e i 45 milioni. È uno dei più grandi gruppi etnici privi di unità nazionale. Grazie naturalmente a Francia e Regno Unito.

Tutti i 400 deputati russi sono stati colpiti dalle sanzioni europee. Non potranno più recarsi in Europa e tutti i loro beni presenti vengono congelati. Forse gli europei si aspettano che Putin venga costretto a dimettersi.

Intanto più della metà delle aziende quotate al Nasdaq rischiano di crollare. Da un pezzo diciamo che in una guerra nucleare ci rimetterebbero tutti. Ma anche in una guerra economica il globalismo non fa sconti a nessuno. P.es. il petrolio sta arrivando a 100 dollari al barile.

Con 2.569 miliardi di euro di debito, pari a circa il 157,5% del PIL italiano il ministro Di Maio si è permesso di dire che “stiamo costruendo un percorso per erogare aiuti finanziari all’Ucraina che in questo momento è in evidente difficoltà”. Prima questo bambino ci manda in rovina (sulla questione del gas) non accettando le richieste di sicurezza avanzate da Putin e ora peggiora le cose aiutando il neonazista Zelensky

Zelensky vuole assolutamente la guerra contro la Russia. Ha richiamato anche i 160.000 riservisti.

Biden gli darà man forte nei Paesi Baltici. La 176ª aviotrasportata americana di stanza a Vicenza sarebbe stata comandata di dispiegarsi là. Ed è ben addestrata, poiché nel passato ha combattuto in Iraq, Afghanistan e nel continente africano. Si trasferiranno nei Baltici anche vari caccia F-35 americani.

Intanto il personale diplomatico americano è tornato a Leopoli (Ucraina). Adesso Biden non teme più per la loro incolumità. Deve usarli per organizzare l’offensiva militare degli ucraini. D’altra parte ha definito l’azione di Putin come “l’inizio di un’invasione”.

Quando c’è da menar le mani, gli americani non stanno nella pelle.

Ci rendiamo conto che Zelensky è un ex comico? È come se in Italia ci fosse Beppe Grillo al governo. Questi soggetti non hanno nessuna formazione politica. Sono assolutamente imprevedibili.

All’Occidente preme di più tutelare l’integrità nazionale dell’Ucraina che impedire il genocidio dei filorussi.

È per mancanza di etica o perché temono che la cosa si possa ripetere all’interno delle loro nazioni, riducendone il potere?

Ha constatato Putin, non senza preoccupazione: “L’Ucraina ha tutto per risolvere i problemi con l’armamento nucleare, manca solo il sistema di arricchimento dell’uranio, ma è una questione di tecnologia. Anche la comparsa di armi nucleari tattiche in Ucraina è una minaccia strategica per la Russia”.

T’immagini se i neonazisti e nazionalisti di Kiev, piuttosto che riconoscere l’autonomia al Donbass, lo bombardano con armi nucleari…

È ben strano che Putin critichi i leader della rivoluzione bolscevica d’aver incluso nel testo della Dichiarazione sulla creazione dell’Urss del 1924 il diritto delle repubbliche di separarsi liberamente dall’Unione.

URSS voleva dire “Unione delle repubbliche socialiste sovietiche”. Era una confederazione. In teoria chiunque si sarebbe potuto staccare.

Fu poi lo stalinismo a imporre la russificazione di tutta l’Urss, oltre che un dirigismo statalistico asfissiante e un regime poliziesco.

I Paesi che a partire dal 1991 si sono staccati dalla ex Urss, hanno abbracciato la UE e la NATO nella convinzione che nulla sarebbe stato peggio dello stalinismo. Il che ovviamente non vuol dire che staranno effettivamente meglio nell’orbita occidentale, ma di sicuro vuol dire che ogni Paese deve scegliere liberamente la propria strada.

Quindi mi pare che il paternalismo di Putin abbia fatto il suo tempo.

Stupisce che Putin abbia detto che fu “un errore” di Lenin “strappare i territori alla Russia” per creare l’Ucraina moderna.

Semmai avrebbe dovuto dire che la Russia medievale è una creatura della Rus’ di Kiev, la quale, a sua volta, fu una specie di matrimonio tra Scandinavi e Slavi.

“Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ordinato d’interrompere la certificazione del gasdotto Nord Stream 2. Ebbene, benvenuti nel nuovo mondo, in cui gli europei pagheranno presto 2.000 euro per mille metri cubi di gas!” – ha scritto Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, su Twitter.

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