I Paesi Bassi in rivolta
I Paesi Bassi saranno presto completamente paralizzati. Gli agricoltori olandesi han lanciato un ultimatum al governo e minacciano di bloccare gli aeroporti, i porti e tutti i centri di distribuzione del Paese.
La coalizione di governo ha chiesto, con un decreto del 10 giugno, di ridurre le emissioni di inquinanti (principalmente ossido di azoto e ammoniaca) del 50% entro il 2030 (persino dal 70 al 95% in varie zone del Paese): questo avrebbe come obiettivo la riduzione di carne bovina e suina, di pollame e di latticini destinati al consumo umano. Praticamente 1/3 delle 50.000 aziende agricole rischiano di chiudere. Chi non si adegua, avrà i terreni confiscati. Il governo ha previsto 24 miliardi di euro di sussidi, ma non serviranno a fermare le proteste, poiché il settore ne fattura a decine ogni anno.
C’è da dire che il governo sembra essere al colmo della ridicolaggine: infatti ha rifiutato il gas russo, puntando su quello americano da fracking, con un aumento esponenziale delle dispersioni di metano, che hanno un effetto serra 300 volte superiore a quello dell’azoto. Alla fine un carico di gas liquefatto – tutto compreso – ha lo stesso impatto ambientale di un milione di mucche. Anche la produzione dei fertilizzanti naturali derivati dal letame è nel mirino delle aziende che vogliono vendere i fertilizzanti chimici.
Si ha la netta impressione che il piano sia quello di rovinare gli agricoltori e allevatori locali in maniera che le terre e le attività possano essere rilevate dalle grandi multinazionali, che poi man mano si mangeranno tutto il settore primario europeo.
In fondo è naturale che si cominci dall’Olanda, grande esportatrice di carne, fra la prima al mondo, ma anche Paese dove per esempio Bill Gates, noto fautore di ogni tipo di OGM, ha investito per la creazione di carne sintetica, dopo essere diventato anche il maggior proprietario terriero degli USA.
La UE è sempre più una colonia americana e, andando avanti, non potrà più contare sulle proprie aziende. Ecco a cosa è servita la guerra in Ucraina.
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