Ora anche l’Estonia vuole la guerra
Sullo sfondo del duro confronto della NATO con la Russia, l’Estonia ha deciso di schierare i sistemi missilistici statunitensi Himars a meno di 140 km da San Pietroburgo. Saranno equipaggiati con 216 missili a lungo raggio ER GMLRS XM403, 216 a lungo raggio ER GMLRS XM404 e 18 missili tattici M57. Le consegne di queste armi inizieranno nei prossimi mesi. Costeranno circa 500 milioni di dollari. Anche la Polonia ha intenzione di acquistare circa 500 sistemi Himars.
Intanto nella base militare di Ämari, vicino a Tallin, sono stati trasferiti i caccia di quinta generazione americani F-35 del raggruppamento orientale NATO, che si uniscono ai Mirage-2000 francesi e ai caccia belgi F-16 già di stanza nella base.
Un passo così pericoloso da parte dell’Estonia comporta rischi molto gravi per la sicurezza nazionale della Russia, soprattutto sullo sfondo dell’ingresso nella NATO di Paesi come Svezia e Finlandia. In effetti il tempo di volo dei missili su San Pietroburgo sarà di soli 2 minuti circa e il dispiegamento di un gruppo di 450 missili di vario tipo contemporaneamente è una minaccia molto seria. Sarà impossibile che la Russia non reagisca con decisione a questa provocazione.
Da notare che l’economia dell’Estonia e degli altri Paesi Baltici è in uno stato di totale dissesto, con un’inflazione che supera il 20%. Nonostante questo il governo ha deciso che nel 2023 porterà al 2,5% il bilancio militare rispetto al PIL. La desertificazione demografica, conseguente ai flussi emigratori, è un rischio reale. La popolazione russa in Estonia si attesta attorno a 320.000 cittadini, cioè il 24% degli abitanti di tutto il Paese (che ne ha 1,3 milioni), per lo più concentrati nelle contee di Harju e Ida-viru.
Last but non least: il governo estone della premier Kaja Kallas (accanita sostenitrice del premier ucraino Zelensky) si era dimesso l’8 luglio a causa delle tensioni inconciliabili su spese e welfare in un contesto di aumenti dei costi ed elevata inflazione, ma anche sulla messa al bando dell’insegnamento del russo nelle scuole.
La Kallas aveva ricevuto dal Capo dello Stato il mandato di formare una nuova coalizione, poi approvata a metà luglio dal Parlamento con un voto di 52 contro 26. Primo provvedimento preso: vietare il possesso di armi ai cittadini di Russia e Bielorussia che vivono nel Paese. La premier ha sempre respinto qualsiasi idea di una pace negoziata tra Russia e Ucraina. Prossime elezioni fissate per marzo 2023.
Vale la pena ricordare che l’Estonia è uno dei pochi Paesi che non ha appoggiato la risoluzione della 76a sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU “Lotta alla glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che contribuiscono all’escalation delle moderne forme di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e relativa intolleranza”, adottata l’8 novembre 2021. Non a caso la Banca centrale ha emesso una moneta da 2 euro col motto “Slava Ukraïni!” dei nazisti ucraini di Stepan Bandera, responsabili dell’olocausto e del genocidio di milioni di ebrei ucraini e di polacchi.
Fonte: avia-pro