Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, noto neonazista, ha espresso un forte disappunto per le parole di cordoglio da parte del papa riguardo alla morte della giornalista russa Darya Dugina.
Ha addirittura convocato il nunzio apostolico, mons. Visvaldas Kulbokas, al ministero degli Affari Esteri dichiarandogli: “Il cuore ucraino è lacerato dalle parole del Papa. È stato ingiusto. La decisione del papa di menzionare nel contesto della guerra russo-ucraina la morte di un cittadino russo sul territorio della Russia, con la quale l’Ucraina non ha nulla a che fare, provoca incomprensioni”.
Sulla stessa linea è anche l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, il quale accusa il papa di confondere fra aggressore e vittima: “Il discorso del papa è stato deludente e mi ha fatto pensare a molte cose, non si può parlare con le stesse categorie di aggressore e vittima, stupratore e stuprato”. Yurash ha poi rincarato la dose, chiedendosi: “Come è possibile citare degli ideologi dell’imperialismo russo come vittime innocenti?”.
Ma cosa aveva detto di così grave il papa? “Penso alla povera ragazza volata in aria per una bomba sotto il sedile della macchina (…) gli innocenti pagano la guerra, gli innocenti! Pensiamo a questa realtà e diciamoci l’un l’altro: la guerra è una pazzia. E coloro che guadagnano con la guerra, col commercio delle armi, sono dei delinquenti che ammazzano l’umanità”.
Come noto i neonazisti ucraini accettano dichiarazioni solo a loro favore. Fino adesso non avevano protestato così vivacemente. Quindi vien da pensare che, a parte la dichiarazione sulla NATO che “abbaia” alle porte della Russia, fossero stati ben contenti di tutte le dichiarazioni del papa.
Ma in particolare cos’è che ha dato fastidio a Kuleba e al governo che lui rappresenta? Il fatto che il papa abbia definito “delinquenti” i commercianti di armi? Forse, perché i neonazisti contano proprio sulle armi dell’occidente per difendersi dalla Russia.
Ma soprattutto perché ha definito “innocente” la Dugina. Infatti sia lei che suo padre erano nell’elenco delle persone da eliminare.

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