È morto Gorbaciov, l’ultimo statista che ha creduto possibile la democratizzazione del socialismo. L’ultimo che ha fatto capire che un socialismo statalizzato, imposto dall’alto, era una contraddizione in termini. L’ultimo che ha creduto possibile una convivenza pacifica tra capitalismo e socialismo, in nome del fatto che in una guerra nucleare non ci sarebbero stati né vinti né vincitori.
Dopo di lui in Russia è tornato a trionfare il capitalismo, prima nella forma privata voluta da quello sciagurato di Eltsin, poi nella forma statalizzata voluta da Putin.
Nel frattempo l’arroganza dell’occidente è aumentata a dismisura. L’implosione dell’URSS ci autorizzava a pensare di essere un modello per tutto il mondo. Senonché il conflitto russo-ucraino ci ha fatto improvvisamente capire che non è così. Anche se il socialismo sembra non esistere più come alternativa al capitalismo, l’occidente deve mettersi nella testa che è destinato a vivere in un mondo multipolare, in cui nessuno ha il diritto di dettar legge agli altri.

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