Non è da escludere che gli USA puntino a un peggioramento della situazione economica europea per fare in modo che si formino coalizioni governative di destra, nettamente filo-atlantiste e disposte a una guerra totale contro la Russia.

In Svezia è appena avvenuto. Nel Regno Unito la Truss non vede l’ora di premere il bottone nucleare. Da noi la triade inguardabile, Meloni-Salvini-Berlusconi, si prepara a vincere. Le destre presenti in vari ex Paesi sovietici, aderenti alla NATO, non sono per nulla rassicuranti, a prescindere dall’atteggiamento verso le sanzioni anti-russe. Macron e Scholz sono seduti sull’ultima gamba delle loro poltrone.

D’altra parte l’inflazione e il debito pubblico sono fuori controllo (oltre 45.000 euro a testa in Italia). E la UE non ha energia sufficiente per scongiurare razionamenti, blackout, fallimenti di imprese commerciali e industriali. Non siamo neppure stati capaci di garantire gli stoccaggi del gas al 100%, né d’impedire folli speculazioni al TTF di Amsterdam. L’euro sta morendo: il rialzo dei tassi d’interesse non ha alcun effetto positivo, anche perché la BCE ha completamente sottovalutato il problema dell’inflazione.

Ci vogliono governi autoritari per fronteggiare disordini sociali, proteste popolari, guerre civili incombenti. È difficile pensare che il conflitto ucraino sia la causa fondamentale di questo pandemonio. Ne è piuttosto il pretesto.

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