Il vicesindaco della città di Izyum, Vladimir Matsokin, ha dichiarato: “Non abbiamo bisogno di via Gagarin ma di via Dzhokhar Dudaev, via Londra e piazza Lettonia, perché questo è il rispetto per le nazioni che stanno al nostro fianco nella battaglia contro la Russia”.

Triste questo modo gretto di vedere le cose della storia. Peraltro la navicella Vostok-1, con cui Gagarin poté compiere il primo volo umano nello spazio, era stata progettata proprio dal famoso scienziato ucraino Sergei Korolev.

Ma chi era Dudaev? È stato un generale dell’aviazione sovietica e primo presidente dal 1991 al 1996 della repubblica cecena di Ichkeria (regione separatista nel Caucaso settentrionale).

Cioè aveva la stessa nazionalità di quei ceceni filorussi che per 8 mesi sono stati per i neonazisti ucraini come il martello sull’incudine. Altri battaglioni di volontari ceceni dal 2014 ad oggi sono in Ucraina per supportare le forze armate di Kiev nel conflitto contro le forze separatiste filorusse di Donetsk e Lugansk. Quindi, come si può notare, il concetto di “separatismo” è ambivalente: ok se viene usato contro Mosca, ko se viene usato a suo favore.

Approfittando dell’implosione dell’URSS, Dudaev smantellò con la forza il governo comunista della Cecenia e, tramite un referendum nel 1991, si fece confermare dalla popolazione come presidente separatista. Dopodiché lui stesso dichiarò unilateralmente la sovranità della repubblica di Ichkeria e la sua indipendenza dalla Russia. Eltsin rifiutò di riconoscerla, ma esitò a usare la forza. In ogni caso la repubblica cecena-inguscia di Ichkeria non fu riconosciuta a livello internazionale, se non dalla Georgia nel 1991.

Tuttavia la repubblica si divise in due nel giugno 1992, in quanto quella russofona voleva stare sotto la Russia: fu così che nacque la repubblica di Inguscezia.

Nell’altra repubblica invece s’impose la russofobia, ivi incluso il divieto di usare il cirillico e quindi la lingua russa. Uno dei primi decreti di Dudaev dava a ogni uomo il diritto di portare armi. Le sue politiche economiche trasformarono la regione in un paradiso criminale.

Nel 1993 il parlamento ceceno tentò di organizzare un referendum per verificare la fiducia della popolazione a Dudaev. Ma lui sciolse il parlamento e altri organi di potere.

A partire dall’inizio dell’estate del 1994, gruppi armati ceceni di opposizione, col sostegno militare e finanziario russo, tentarono, senza successo, di deporre Dudaev con la forza.

Alla fine dello stesso anno scoppiò la prima guerra russo-cecena. Il 21 aprile 1996, mentre utilizzava un telefono satellitare, Dudaev fu intercettato da un aereo da ricognizione russo e colpito da due missili a guida laser.

Questa vicenda sembra una micro anticipazione di quanto sta avvenendo in Ucraina.

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