Un’altra ipocrita di prestigio
Le ultime dichiarazioni della Merkel sugli accordi di Minsk sono state un colpo al cuore all’idealista Putin. Lui, sempre attento a pesare le parole che dice, si è limitato a definirle “deludenti”, ma avrebbe dovuto usare l’aggettivo “false”.
Probabilmente l’atteggiamento di questi sepolcri imbiancati lo convincerà ancora di più a troncare in futuro qualunque rapporto con gli occidentali. Ne andrebbe della sua dignità personale. Infatti sono frasi che forniscono un assist notevole a quegli estremisti che in patria avrebbero voluto che Putin occupasse l’intero Donbass o dichiarasse guerra a Kiev sin dal 2014, quando ancora l’esercito ucraino era in fasce. La Russia si sarebbe risparmiata migliaia di combattenti morti e feriti.
Ma cos’ha detto la Merkel di così “deludente”? Ha detto (sul quotidiano “Die Zeit”) che gli accordi di Minsk del 2015 sono stati “un tentativo di dare tempo all’Ucraina”. Tempo per cosa? Per riempirsi d’armi e per addestrare l’esercito. Quindi non per risolvere il conflitto nel Donbass.
Il bello è che di questi accordi i mediatori di Francia (con Hollande) e Germania (con Merkel) ne hanno sottoscritti due. Perché dunque mentire su due intenzioni di pace? È probabile che la Merkel l’abbia fatto perché non vuole essere accusata di ignavia. Di fatto sia la Germania che la Francia non fecero assolutamente nulla per verificare che quegli accordi venissero rispettati alla lettera. E così, piuttosto che apparire indifferente, preferisce apparire ipocrita, ben sapendo che in occidente questo atteggiamento viene considerato in politica un’astuzia di tipo machiavellico. Per i russi invece, che in questo somigliano ai nativi americani, si è in presenza di una “lingua biforcuta”, di cui a priori è meglio non fidarsi.
Lo stesso Hollande ebbe a dire: “Dobbiamo asfissiare l’economia russa e mettere la massima pressione su Putin, perché ragiona solo in termini di rapporti di forza”. Poi per forza Putin è stato costretto ad affermare che alla Russia non è stata lasciata scelta per risolvere il problema del Donbass.
Insomma se Putin per l’occidente è un delinquente, bisognerebbe anche ammettere che chi lo ha istigato a delinquere è infinitamente peggio di lui.
No, non sono solo i russi che non si meritano d’essere trattati così; siamo anche noi occidentali che non ci meritiamo la loro amicizia e il loro rispetto.
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