Certo che gli americani son furbi. Ora che in Europa abbiamo svuotato gli obsoleti arsenali militari, a causa delle forniture di armi a Kiev, da chi andremo a rifornirci di nuove risorse tecnologicamente più avanzate? Faremo tutto in casa? Non credo. Saranno invece gli USA a rinnovare il nostro parco-macchine, perché quello che investono loro in questo campo non è neanche paragonabile al nostro budget, anche se per restare nella NATO dobbiamo ora riservare alle armi come minimo il 2% del PIL.

Noi europei, quando ci mettiamo a confronto con gli americani, siamo sempre incredibilmente ingenui. È come se soffrissimo di un complesso d’inferiorità. Ci illudiamo che se riusciamo ad avere un certo benessere economico, la sudditanza nei confronti degli USA non comporti particolari conseguenze negative. Le ultime due guerre mondiali ci hanno sconvolto a tal punto che per noi europei è diventato prioritario soltanto il lavoro, con cui assicurarci cibo e casa, un’istruzione per i figli e una pensione di anzianità. Per tutto il resto il cervello può andare anche in pappa.

Ancora oggi siamo convinti che gli USA, nell’ultima guerra mondiale, sono venuti a liberarci dai nazisti, quando in realtà lo sforzo maggiore, quello decisivo, l’han fatto i sovietici: gli americani si sono soltanto sostituiti ai tedeschi, e l’han fatto non solo seminando ovunque le loro basi militari, ma anche obbligandoci ad accettare il consumismo di massa, il primato del dollaro (prima convertibile in oro, poi obbligatorio per comprare gli idrocarburi) e una ridicola democrazia formale.

Pur di non allearsi con la Russia e rinunciando a vederla come facente parte del continente europeo, ci siamo privati di qualunque autonomia politica, di qualunque identità comunitaria. Abbiamo delegato agli USA non solo il compito di difenderci dai russi, ma anche il tipo di narrativa propagandistica con cui interpretare i nostri “nemici”. Abbiamo cercato soltanto di ritagliarci uno spazio sul piano economico, nella speranza che il colosso americano non si arrabbiasse troppo per i grandi vantaggi che abbiamo acquisito con le materie prime dei russi.

Appena però i nostri padroni han detto basta, subito ci siamo piegati, ingoiando un rospo dopo l’altro. Neppure di fronte alla distruzione del Nordstream abbiamo detto qualcosa. Chissà fino a che punto arriveremo a mostrare il nostro servilismo. Al momento i peggiori lacchè della NATO li troviamo nell’est Europa, ma questo perché, essendo molto poveri, sono facilmente ricattabili.

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