In una condizione di vita in cui il tempo non esiste, in quanto tutto è sottoposto alle leggi dell’eternità, non ha senso invecchiare o morire. Non ha senso neppure riprodursi per far nascere nuove persone.
Ci sarà solo produzione non riproduzione. Se una cosa non invecchia, non ha senso riprodurla. La materia sarà completamente subordinata a una fonte energetica inesauribile.
Tutto sarà costantemente trasformato, poiché nell’universo non ci può essere nulla di statico, ma l’essenza umana sarà indistruttibile, avrà il dominio assoluto della materia, quello che assurdamente pretendiamo oggi coi voli cosmici e le centrali nucleari.
Dopo milioni di anni vissuti su questo pianeta, ancora non abbiamo capito che le condizioni dell’esistenza hanno dei limiti invalicabili. Ancora pensiamo di poter fare della natura ciò che vogliamo. Non ci rendiamo assolutamente conto che qualunque discorso ecologico, qualunque transizione green è incompatibile con la nostra industrializzazione.
Se vogliamo davvero rispettare le esigenze riproduttive della natura, dobbiamo rinunciare a dominare la natura con la tecnologia. Cioè gli esseri umani possono essere democratici quanto vogliono tra di loro, ma anche se lo fossero ai massimi livelli, questo non significa che lo sarebbero anche nei confronti della natura. Dobbiamo smettere di considerare la natura un bene al nostro servizio in maniera assoluta. La natura ha proprie leggi che vanno rispettate. In caso contrario si desertifica, per cui la nostra stessa esistenza è a rischio.
Se non riusciamo su questa terra a capire le priorità della natura, sarà impossibile capire nell’universo le priorità dell’energia.
Questo per dire che anche se riuscissimo a sconfiggere il neonazismo ucraino, largamente sostenuto dall’occidente collettivo, avremmo fatto soltanto il minimo.

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