La terza è imminente, ma evitiamo la quarta
In Europa la borghesia ha avuto idee innovative sul piano giuspolitico finché ha voluto combattere contro il feudalesimo. Poi le ha perse tutte. Quando diceva di essere democratica era solo propaganda. In Europa infatti ogni Stato si sentiva nemico dell’altro e tutti insieme cercavano di conquistare più colonie possibili.Si era così nemici nel continente che gli ultimi Paesi a diventare capitalisti (Germania, Austria-Ungheria, Italia) ebbero bisogno di far scoppiare una o due guerre mondiali per recuperare il tempo perduto, strappando quanto più spazio possibile ai grandi imperi anglo-francesi, che avevano sostituito quelli ispano-portoghese e olandese. Anche la Russia zarista volle intromettersi in questo protagonismo della ruota di scorta, ma la rivoluzione bolscevica non glielo permise.Ecco diciamo che nuove idee democratiche sul piano giuspolitico vennero fuori dopo il disastro delle due guerre mondiali, al fine di porre basi condivise per non finire in una terza. Di qui, per es., l’istituzione della Società delle Nazioni e dell’ONU.Chi trasse i maggiori vantaggi da questa autodistruzione europea furono gli Stati Uniti. I quali però stanno di nuovo sconvolgendo il mondo intero. E questa volta con un potenziale distruttivo enormemente superiore a quello degli Stati europei.Perché siamo di nuovo da capo? Perché il tragico passato di noi europei non è servito a nulla? La risposta è una sola: in ultima istanza noi subordiniamo sempre il diritto e la politica all’economia. Negli odierni Stati Uniti si subordina addirittura l’economia alla finanza.I nodi stanno venendo al pettine. La terza guerra mondiale è alle porte. Dalle sue macerie nasceranno nuove idee giuspolitiche.La domanda che dobbiamo porci sin da adesso è però la seguente: quali sono le condizioni perché quelle nuove idee siano sufficientemente valide da impedire una quarta guerra mondiale? Cos’è che ci è sfuggito nei due dopoguerra precedenti?
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