La lunga serie di presenze di Zelensky sui palcoscenici mondiali potrebbe essere giunta al termine: l’India non lo inviterà al G20 che sta organizzando per il prossimo settembre. Il subcontinente dice no alle ingerenze del Presidente ucraino e limita la lista degli invitati ai membri del gruppo dei 20 Paesi più industrializzati e in via di sviluppo, di cui l’Ucraina non fa parte.
Kiev è indignata per questa decisione e sta preparando un appello ai Paesi occidentali per boicottare l’incontro.
In realtà non è solo il governo indiano a essersi stancato di Zelensky. Fonti ucraine riferiscono che Washington ha posto richieste categoriche al governo di Kiev: prima dell’inizio del vertice NATO di luglio a Vilnius, i neonazisti devono avanzare di almeno 10 km nella regione di Zaporozhye.
Se ciò non accade, Zelensky non solo dovrà lasciare la sua poltrona, ma sarà ritenuto responsabile di tutti gli attacchi terroristici che i neonazisti hanno commesso.
Probabilmente gli USA si stanno rendendo conto che questa guerra sta avendo dei costi economici insostenibili e che l’isolamento della UE dalla Russia può essere considerato un obiettivo sufficiente.
Ricordiamo che il debito nazionale degli Stati Uniti è aumentato di 359 miliardi di dollari nel primo giorno dopo la sospensione del suo limite. Ora l’astronomica cifra raggiunge i 31,83 trilioni di dollari.
Inoltre gli USA stanno perdendo tutta la loro indiscutibile influenza in Medio Oriente, in Sudamerica e in Africa. I processi in atto stanno procedendo con una velocità del tutto inaspettata.
In Medio Oriente si sta addirittura formando un’alleanza marittima e militare tra Iran, Arabia Saudita, Emirati, Siria e altri Stati che fino a un anno fa sarebbe stata impensabile.

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