Un governo cieco ci sta portando al baratro
Sulla guerra tra Occidente collettivo e Federazione Russa il governo della Meloni sta sostenendo una posizione contraria agli interessi nazionali al 100% e dovrà presto rispondere di questa assoluta cecità.Insiste nel dire che:
1) se l’Ucraina perde la guerra, la Russia occuperà altre nazioni europee. In realtà tutte le nazioni europee confinanti con la Russia appartengono alla NATO. Se ne occupasse una, scatterebbe l’art. 5 dello Statuto che farebbe scoppiare immediatamente una guerra mondiale. In ogni caso il Patto di Varsavia è stato smantellato nel 1991. Semmai è la NATO a essersi estesa a 30 nazioni europee.
2) Se l’Ucraina perde, perderà il diritto internazionale, in quanto si dovrà ammettere che la forza è superiore al diritto. Ora, a parte che questa accusa dovrebbe essere rivolta anzitutto agli USA, che a partire dalla guerra in Jugoslavia hanno soltanto destabilizzato il mondo, ciò che la Meloni non vuole assolutamente comprendere è che esiste il diritto all’autodeterminazione dei popoli, che è superiore all’integrità territoriale delle nazioni. La Russia sta soltanto difendendo questo principio, che in Ucraina riguarda milioni di russofoni discriminati e perseguitati nel Donbass. L’operazione militare speciale voluta dal governo moscovita, in tal senso, ha già raggiunto il suo obiettivo.
3) Tuttavia il governo della Meloni è deficitario su un terzo aspetto non meno grave degli altri due: non capisce i termini della sicurezza geostrategica tra gli Stati. La Russia non può essere circondata da basi NATO che minacciano costantemente la sua sopravvivenza. Gli USA non sono circondati da basi russe. È del tutto assurdo sostenere che la pace in Europa non può essere basata sul negoziato ma sulle armi. Quando si parla di sicurezza, deve esistere reciprocità. O, se si preferisce, equivalenza nella deterrenza.
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